Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Ente titolare: PROGES soc. coop.va sociale soggetto capofila

con Consorzio Fantasia soc coop arl e Seneca Impresa sociale e 9 Comuni dell’Appennino parmense (Bedonia, Borgo Val di Taro, Corniglio, Fornovo Taro Lesignano de’ Bagni, Medesano, Neviano degli Arduini, Tizzano Val Parma, Varano de’ Melegari.)

Luogo: Comuni montani e pedemontani del Distretto Sud Est e del Distretto Valli Taro e Ceno (PARMA) – Emilia Romagna

Sperimentazione

Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Sperimentazione attiva dal luglio 2022 nell’ambito del Bando “Comincio da Zero” di Impresa Sociale CON I BAMBINI che ha finanziato il progetto “Essere all’altezza” per la durata di 36 mesi. Il progetto prevede l’avvio di azioni di innovazione sociale sui territori pedemontani e montani dei Distretti Sud Est e Valli taro e Ceno (ritenute aree interne fragili e con uno “svantaggio” legato alla conformazione del territorio e alla scarsità di servizi presenti), che vedano nei Nidi di infanzia presenti (9 nidi e micronidi aperti ai sensi della L. Reg. N° 1/2000 e 19/2016), la capacità di trasformare la propria azione di inclusione e partecipazione per le famiglie e il territorio.

È infatti sempre più evidente che oggi i servizi per l’infanzia necessitino di agire una cultura che vada oltre l’offrire uno spazio educativo di qualità per i più piccoli, con l’intento di attivare invece una vera e propria presa in carico olistica della famiglia, anche attraverso le sollecitazioni e le opportunità formali e informali che derivano dai territori e dalle comunità. Serve passare da una pedagogia per la prima infanzia ad una pedagogia della famiglia. Le azioni principali prevedono di attivare i servizi per 365 giorni all’anno superando la frammentazione con il tempo estivo; aumentare l’offerta quotidiana e settimanale con spazi di prolungamento orario; attivare azioni di home visiting e sostegno formativo alla genitorialità; infrastrutturare l’équipe educativa con nuove figure in grado di dialogare e prendere in carico le famiglie (case manager) e il territorio (community manager) restituendo al servizio un’originaria funzione sociale di promozione, inclusione e implementazione delle risorse e delle competenze. Gli obiettivi sono quindi legati alla coesione sociale, alla condivisione di luoghi e spazi, fino alla co-produzione dei servizi. Il progetto si prefigge anche di individuare un “Manifesto dei Nidi di montagna” e dei patti sociali/accordi di comunità.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Fattori di successo: introduzione della figura di case management in area educativa quale regista di azioni socio-educative e di dialogo; presenza di servizi educativi 0/3 anni in tutti i 9 comuni. Fattori ostacolanti: frammentazione del territorio, territorio montano e molto vasto, scarsa formazione delle équipe di educatori alla funzione sociale del servizio.

Perché questa esperienza è interessante?

La sperimentazione nasce da un precedente progetto di contrasto alle povertà educative già messo in atto da Proges con altri partner, dove si è costruita la funzione di case management in area educativa e dove la presa in carico dei nuclei famigliari vedeva una stretta collaborazione interistituzionale. In questo nuovo progetto il fattore d’interesse è rappresentato dalla “vision” politica che potrebbe emergere rispetto ai Servizi educativi, grazie ad azioni di ascolto e sostegno reale delle famiglie.

Link esterni

Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

“Teseo: promuovere il benessere a scuola” e “Scuole e Culture del Mondo”

"Teseo: promuovere il benessere a scuola” e “Scuole e Culture del Mondo"

Ente titolare: Soggetti gestori: PROGES soc. coop.va sociale in ATI con coop.va Mediagroup98 e Consorzio Solidarietà Sociale Committente: Comune di Parma, S.O .Servizi per la Scuola

Servizio

"Teseo: promuovere il benessere a scuola” e “Scuole e Culture del Mondo"

Servizi educativi, orientativi, formativi, informativi, di mediazione culturale e di facilitazione linguistica per la promozione del benessere e del successo formativo e per il contrasto alla dispersione degli alunni in obbligo scolastico

Il servizio prevede un insieme di azioni e funzioni dentro la scuola, e tra scuola e territorio, che costruiscono un dispositivo diffuso di presidio educativo scolastico finalizzato a: la promozione del benessere e il rafforzamento dei fattori protettivi; la prevenzione di situazioni di marginalità, povertà educativa, abbandono scolastico; l’accompagnamento dei percorsi di crescita di bambini/ragazzi valorizzando interessi, risorse, relazioni supportive; la promozione dell’accoglienza, dell’orientamento, l’accesso alle opportunità per gli alunni provenienti da contesti migratori; lo sviluppo del contesto scolastico come comunità educante.

Le azioni sono rivolte a tutti gli Istituti Comprensivi (primaria e secondaria di I grado) di Parma, quelle rivolte a minorenni di origine straniera sono disponibili anche per dieci Comuni della provincia.

Nel contesto scolastico i servizi sono agiti da stabili equipe multiprofessionali che operano attraverso un percorso di co-progettazione condiviso con le scuole coinvolte. All’interno di ogni equipe sono previste le seguenti funzioni:

  • Spazio di ascolto
  • Interventi educativi
  • Interventi orientativi
  • Facilitazione linguistica
  • Mediazione interculturale

In contesto extrascolastico i servizi sono agiti da figure professionali che, in spazi esterni alla scuola, rendono disponibili a studenti/sse individuati in accordo con le scuole e il Comune, le seguenti opportunità:

  • Interventi educativi e orientativi individuali e in gruppo
  • Spazio di orientamento extrascolastico
  • Interventi orientativi individuali e in gruppo per alunni e famiglie NAI

La struttura di azioni e metodi è risultato d’un percorso ventennale di sperimentazioni e progetti a sostegno della funzione sociale ed educativa della scuola. La tensione è quella di dare impulso a opportunità ad alto tasso promozionale e ad alta intensità educativa, ancorandosi a costrutti d’apprendimento attivo, significativo, collettivo, esperienziale, cura emotiva, esercizio di fiducia e rischio educativo.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

+ Solida sinergie tra Ente Pubblico, Terzo Settore e Scuole (dal 2000 ad oggi): sistema e modello collaborativo.

+ Capacità di strutturarsi come funzioni stabili nelle scuole pur mantenendo una postura progettuale, complessa e flessibile attenta alle ri-lettura dei bisogni e dei cambiamenti.

– Resta oggetto di lavoro la maturazione di una cultura e postura educativa diffusa nella scuola che potenzi la legittimità e il significato delle azioni a valenza educativa

Perché questa esperienza è interessante?

È una proposta strutturale pubblica in tutti gli IC di Parma; contribuisce a sviluppare il contesto scolastico come dotato di sensibilità e intelligenza educativa; agisce tramite competenze e modalità multidisciplinari; anticipa ed è cantiere di prova di quanto sta recependo il disegno di legge n.2312 che prevede l’istituzione di ‘scuole polo’ che beneficiano dell’apporto continuativo dell’educatore, del pedagogista e dello psicologo; sviluppa il costrutto di pedagogia scolastica oggi centrale.

"Teseo: promuovere il benessere a scuola” e “Scuole e Culture del Mondo"

Un nuovo corso alla tua vita!

Un nuovo corso alla tua vita!

Ente titolare: Regione Toscana

Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro. Settore programmazione in materia di IEFP, apprendistato, tirocini, formazione continua, territoriale e individuale.

Luogo: Le province della Toscana

Progetto

Un nuovo corso alla tua vita!

OBIETTIVO GENERALE

L’obiettivo è la partecipazione di giovani a corsi di formazione per trasmettere conoscenze e competenze necessarie per l’inserimento lavorativo.

RISULTATI ATTESI

Per 700 giovani:

  1. Acquisizione di competenze professionali nel comparto dell’artigianato artistico e tradizionale;
  2. Acquisizione di competenze professionali non generaliste con rilascio di attestato di qualifica professionale/certificato di competenze in ambiti professionali nei quali sia maggiore la richiesta di occupazione;
  3. Acquisizione di competenze specialistiche con rilascio di un documento di accompagnamento e relazione finale sul giovane, dichiarazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze acquisite.

REALIZZAZIONE

  • Corsi individuali nell’ambito delle botteghe scuola accreditate: Dei 9 progetti finanziati, sono 3 i percorsi formativi completati, realizzati nelle categorie artigiane dell’alta moda, della produzione per l’estetica e il benessere e del restauro di mobili antichi.

  • Corsi collettivi, di durata fino a 900 ore.

È stato approvato l’avviso pubblico regionale per la formazione mirata all’inserimento lavorativo sulla base dell’analisi dei reali fabbisogni delle imprese. I progetti finanziati secondo l’ordine della graduatoria sono stati 60. Degli 803 giovani coinvolti, hanno ultimato il corso in 597, mentre in 206 lo hanno abbandonato.

  • Corsi individuali per gruppi fino a 3 NEET di durata max 100 ore.

La misura è stata introdotta nella programmazione della prima Garanzia Giovani dal Piano Esecutivo Regionale che ha istituito i nuovi corsi di formazione individuali per gruppi da 1 a 3 NEET della durata max di 100 ore. Dei 53 partecipanti ai 17 progetti attivati nella prima fase, 49 giovani hanno completato il corso e 4 lo hanno abbandonato.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Punti di forza:

  • Risposta ad un fabbisogno lavorativo espresso dalle aziende
  • Competenza degli Organismi Formativi e stretta connessione con il territorio e il mondo dell’impresa
  • Utilizzo della FAD che ha permesso a tutti di poter partecipare nonostante le limitazioni della pandemia

Criticità:

  • Iniziale difficoltà nell’interpretazione dei tempi di validità dei patti formativi stipulati dal Centro per l’Impiego
  • Esigenza di spostare alcuni corsi su territori diversi da quelli oggetto di progettazione

Perché questa esperienza è interessante?

L’esperienza è stata interessante poiché, in molti casi, ha posto una forte attenzione ai fabbisogni formativi individuali: sia nella verticalizzazione di moduli didattici specifici, sia per la presenza di momenti formativi personalizzati, utili al rafforzamento di determinati contenuti relativi alle Unità Formative del percorso, o finalizzati all’accompagnamento al mondo del lavoro e alla conoscenza del contesto aziendale di riferimento del progetto.

Un nuovo corso alla tua vita!

Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale e a contrasto del fenomeno del ritiro sociale di preadolescenti ed adolescenti

Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale

Ente titolare: PROGES soc. coop.va sociale in ATI con Consorzio Solidarietà Sociale

Luogo: Parma – Emilia Romagna

Sperimentazione

Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale

Soggetti attuatori in co-progettazione Comune di Parma, S.O. Genitorialità (Settore Sociale) in collaborazione con S.O. Servizi per la scuola (Settore Servizi educativi)

Sperimentazione attiva dall’autunno 2021 nell’ambito di una co-progettazione tra Comune di Parma e Terzo Settore, finalizzata all’attivazione di percorsi di presa in carico integrata e multi-disciplinare di minori a rischio dispersione, in obbligo scolastico, e con tendenza al ritiro sociale. Sono state introdotte 4 figure di sistema (afferenti a cooperative sociali) quali facilitatori della coralità d’intervento; il facilitatore è la figura che accompagna il processo e le equipe integrate tese alla costruzione di risposte di sistema multi-disciplinari; ha dunque una funzione di collaborazione e manutenzione delle reti collaborative, di lettura dei bisogni e di progettazione. Data una mappatura di segnalazioni filtrate dal Settore Educativo del Comune, il facilitatore ha mandato di:

  • sviluppare l’approfondimento conoscitivo delle situazioni individuate, in modo sistemico e comprensivo dei diversi campi di esperienza, ambienti/sistemi di vita, con attenzione sia agli elementi di rischio che alle risorse/leve (approccio ecologico che esita in una comprensione ecologica);
  • attivare e sostenere la formazione e il funzionamento di equipe integrate multiprofessionali orientate alla strutturazione e condivisione di un progetto di supporto personalizzato e flessibile;
  • promuovere e rafforzare il carattere di corresponsabilità dentro l’equipe integrata;
  • presidiare il monitoraggio delle progettazioni attivate sempre in ottica multidisciplinare e partecipata.

Nel biennio i focus di lavoro sono stati: ri-orientamento/transizione scolastica, conclusione del percorso scolastico, aggancio ad esperienze- contesti extrascolastici, sostegno al ‘sistema’ famiglia, integrazione e armonizzazione tra i vari soggetti e interventi. Un altro elemento emerso con ricorsività è stata la necessità di attivare educatori al domicilio per un lavoro di forte prossimità alle situazioni. È in atto la valutazione degli esiti per conoscere l’impatto sia sul sistema che sulle circa 30 situazioni.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

+ Raccordo con Il Tavolo Regionale e le Linee guida ER sul ritiro sociale

+ Stretto affiancamento al lavoro sostenuto dal Settore Educativo del Comune

– Il tratto del ritiro sociale è secondario rispetto a bisogni che de-perimetrano sull’area del servizio sociale, con situazioni famigliari fragili che presentano criticità cronicizzate che determinano una irregolarità di esiti e tenuta.

– Necessità di una maggiore chiarezza nell’ingaggio e nel ruolo nella rete socio-sanitaria

Perché questa esperienza è interessante?

Perché è una sperimentazione che:

  • aggancia un’area di bisogno oggi oggetto di approfondimento, il ritiro sociale
  • slancia e agisce un modello di lavoro integrato socio-sanitario (equipe multidisciplinari)
  • esprime la scelta dell’Ente Pubblico di dotarsi di figure di facilitazione del sistema di presa in carico delle situazioni
  • è dotato di un percorso di valutazione d’impatto
  • è un esempio di co-progettazione Ente Pubblico-terzo settore
Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale

Rugby Libera Tutti

Rugby Libera Tutti

Ente titolare: EDI Onlus – Educazione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza scs

Luogo: Roma – Lazio

Progetto

Rugby Libera Tutti

Da 3 anni, giochiamo nell’istituto penale minorile di Casal del Marmo.

Con l’attività fisica si riduce la tendenza a perdere il controllo, l’instabilità emotiva, ansia e malattie fisiche. Grazie allo sport si veicolano valori quali lealtà, solidarietà, osservanza delle regole, socializzazione, sostegno reciproco ai compagni, rispetto dell’avversario, dell’arbitro e del risultato. Attraverso il gioco di squadra, si migliora la qualità della vita negli istituti di restrizione, favorendo le possibilità di reinserimento sociale dei detenuti, soprattutto con i giovani. Tutto ciò sembra scontato, ma il fatto di praticare sport all’interno degli istituti di pena non è così comune, non è stabilmente finanziato a livello nazionale, non succede sempre, come invece dovrebbe.

Il percorso promosso da EDI prevede: ATTIVITA’ SPORTIVA DI RUGBY DENTRO IL CARCERE insieme a LABORATORI DI GIOCO DI SQUADRA. A fianco agli allenamenti vengono proposti incontri di riflessione sul gioco condotti con metodologie attive e partecipative, basandosi sui principi della pedagogia dei diritti. Si tratta di momenti utili a ri-conoscere sé stessi, i propri limiti e le proprie potenzialità, in maniera seria e al contempo divertente, garantendo efficacia al lavoro di empowerment e favorendo l’emergere di aspetti psicosociali che possono portare ciascun partecipante ad imparare dal gruppo, mettendosi realmente in gioco. L’obiettivo del progetto è di offrire occasioni di crescita personale, favorire il benessere psicologico e sociale aumentando l’autostima, la capacità di socializzazione, l’autocontrollo e la consapevolezza al fine di rafforzare le competenze di cittadinanza.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Lo sport e il gioco sono pratiche in grado di coinvolgere tutti, indipendentemente dall’origine culturale e dal background sociale; pertanto i Laboratori di Gioco di Squadra sono in grado di attivare partecipanti italiani e stranieri (in campo siamo tutti uguali e tutti diversi), sviluppando un discorso formativo, di supporto psicosociale e di empowerment in cui la diversità non è ostacolo, bensì fattore di apprendimento. A volte mancano le parole: ma il viso dei partecipanti parla.

Perché questa esperienza è interessante?

Inserito in un’ottica di one-health-approach, il progetto Rugby Libera Tutti promuove la salute tra i ragazzi dell’area penale, guardando al lato fisico, psichico ed educativo contemporaneamente, grazie alla costante collaborazione tra esperti del settore salute dell’ASL Roma 1, del settore educativo dell’istituto penale minorile, del settore sociale e di quello sportivo (EDI onlus e FIR).

Progetto ALPAS / Sentieri connessi: la pedagogia a scuola

Progetto ALPAS

Ente titolare: ANPE Liguria associazione nazionale pedagogisti italiani

Luogo: Genova, Savona, La Spezia – Liguria

Progetto

Progetto ALPAS

Il Progetto ALPAS ha l’obiettivo di rispondere alla crescente richiesta educativa che l’attuale situazione sociale e culturale sta manifestando e che, oltre alle problematiche connesse alla pandemia, si è manifestata in questi ultimi anni. In questo contesto ANPE Liguria propone percorsi formativi per condividere e sviluppare interventi pedagogici il più possibile rispondenti ai bisogni. Il Progetto ALPAS nasce dalla firma si un Protocollo d’Intesa tra Ufficio Scolastico Regionale della Liguria e l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti (sede della Liguria) con i seguenti obiettivi:

  • favorire l’integrazione di alunni con bisogni educativi speciali;
  • promuovere un’educazione socio-affettiva;
  • favorire l’utilizzo dei vari linguaggi artistici e delle nuove tecnologie multimediali.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

La firma del Protocollo d’intesa tra Ufficio Regionale Scolastico e Anpe Liguria ha favorito il riconoscimento del progetto e la diffusione dello stesso. Sono state infatti coinvolte 25 scuole ed è stata richiesta la prosecuzione oltre i due anni già attuati durante i quali hanno partecipato ben 981 docenti.

Elemento che ha favorito l’adesione è stata la diversa offerta formativa su tre Aree (BES disturbi apprendimento, Aspetti emotivi, Media Education).

Perché questa esperienza è interessante?

Il gruppo di lavoro ha potuto vedere realtà diverse e confrontarsi su obiettivi e metodi. Focalizzare con i docenti sull’elemento pedagogico ha potuto fornire nuovi strumenti ai docenti. I diversi interventi hanno confermato che non può esistere un unico metodo didattico ma un continuo approfondimento del docente che facilita l’autocostruzione dell’allievo e la sua determinazione. I docenti hanno avuto occasione per autovalutarsi e motivarsi.

Motivarte – Quando l’arte diventa mestiere

Motivarte – Quando l’arte diventa mestiere.

Ente titolare: Parsec Cooperativa Sociale

Luogo: Comune di Roma – Lazio

Progetto

Motivarte – Quando l’arte diventa mestiere.

“Motivarte. Quando l’arte diventa mestiere”, è un progetto del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma, rivolto agli alunni delle classi I di due Centri di Formazione Professionale – “Teresa Gullace” e “Ernesto Nathan” – agli insegnanti ed alle famiglie. L’obiettivo è incrementare il potenziale di formazione dei crediti formativi professionali, lavorando su diversi obiettivi specifici: rafforzare la motivazione e l’ingaggio dei ragazzi nei percorsi di apprendimento; promuovere l’introduzione di metodologie didattiche collaborative e di attivazione dei ragazzi; offrire interventi flessibili e, dove utile, personalizzati; rafforzare le relazioni scuola famiglie e costruire canali di comunicazione e collaborazione con enti e organizzazioni della comunità educante.

Il progetto sperimentale si propone la messa in campo di azioni sinergiche per il contrasto dell’abbandono scolastico, risignificando in modo positivo la scelta dei percorsi professionalizzanti, spesso intesi come “fallimento” o “ripiego”, restituendo valore ai percorsi con metodologie attive e partecipative di insegnamento-apprendimento, e costruendo un rapporto con il contesto produttivo del territorio. L’intervento è condotto da un’equipe multidisciplinare di psicologi, educatori e un arte-terapeuta. L’arte è la leva per promuovere lo sviluppo della consapevolezza di sé, rendere espliciti desideri e aspirazioni e favorire relazioni empatiche nel gruppo-classe e con gli insegnanti. Le azioni di progetto muovono su tre assi: miglioramento della relazione scuola-contesto esterno (imprese e territorio) e famiglie, con laboratori e visite guidate; rinforzo della motivazione, lavorando sulle relazioni con e nella scuola (orientamento, laboratori artistici, peer education); sostegno ai percorsi dei ragazzi, mediante supporto scolastico e counseling psicologico. Realizzato negli anni scolastici 2021-2022, sperimentato in 4 scuole ne ha migliorato il clima relazionale e l’ingaggio nella formazione.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il progetto è stato avviato in periodo pandemico, risentendo delle restrizioni a tutela della salute. Centrato sulla relazione e costruzione di attività condivise, il progetto si è dovuto confrontare con le difficoltà incontrate dai ragazzi in conseguenza del distanziamento e dei lock down. Punto di forza del progetto è stata la capacità di leggere le problematiche nelle classi, a partire dalle dimensioni emozionali, e modulare gli interventi adeguati alla disponibilità di risposta dei ragazzi.

Perché questa esperienza è interessante?

Motivarte è un intervento sperimentale multilivello, di contrasto dell’abbandono scolastico nello specifico degli istituti professionali. La modulazione delle azioni rispondeva ad una analisi puntuale delle cause di abbandono, in cui rilevano fattori personali, sociali e di organizzazione scolastica, muovendo lungo l’asse ragazzo-scuola-famiglia-territorio, recependo un approccio di psicologia sociale e utilizzando l’arte come strumento di attivazione di cambiamenti.

Collegamenti esterni

BaseCamp – Presidi Educativi Territoriali

BaseCamp - Presidi Educativi Territoriali

Ente titolare: Parsec Cooperativa Sociale

Luogo: Comune di Roma – Lazio

Progetto

BaseCamp - Presidi Educativi Territoriali

Il progetto di svolge a Roma e in altre città italiane delle regioni Campania, Lazio, Calabria, Sicilia:

Ente capofila nazionale: Cesie

Ente titolare Lazio – Parasec Cooperativa Sociale

Ente titolare Campania – Dedalus

Ente titolare Calabria – Centro Calabrese di Solidarietà

Ente titolare Sicilia – Associazione Cesie

Il progetto, della durata di tre anni, è realizzato a Roma, Palermo, Napoli e Catanzaro, l’ente capofila è il Cesie ed è finanziato da Finanziato da Enel Cuore e Impresa Sociale Con i Bambini. A Roma l’ente titolare è Parasec Cooperativa Sociale e viene attuato presso il Liceo Classico e Linguistico Aristofane.

BaseCamp si occupa di supporto al percorso di formazione di giovani studenti dai 12 ai 17 anni. L’obiettivo principale è quello di contrastare le disuguaglianze scolastiche attraverso la proposta gratuita di attività di sostegno allo studio, individuale e di gruppo, e la promozione di incontri culturali. Il progetto si rivolge a chi, per avverse condizioni socio-economiche, difficilmente potrebbe accedere a tali opportunità e l’intento è dunque quello di arricchire, in stretta collaborazione con le scuole aderenti, la proposta formativa e culturale in una visione inclusiva della scuola. L’equipe multidisciplinare (che prevede figure professionali per il sostegno allo studio di discipline umanistiche, scientifico-matematiche e linguistiche, due educatori/psicologi e un animatore culturale) garantisce un accompagnamento personalizzato allo studio, finalizzato al superamento delle difficoltà di apprendimento e rendimento e al raggiungimento graduale di autonomia; nel contempo propone incontri culturali quali mostre, laboratori, presentazione di libri, cineforum, dibattiti etc.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

La disponibilità al confronto dei docenti delle scuole è certamente un elemento che fa la differenza in numerosi percorsi e l’alleanza con le famiglie un contributo imprescindibile per un esito positivo. Laddove uno di questi due elementi si sia rivelato più debole, certamente le fragilità dello studente non ne hanno tratto alcun beneficio. La precarietà del servizio rende difficile la programmazione di migliorie e la stabilizzazione dell’equipe.

Perché questa esperienza è interessante?

Il Base camp, oltre ad essere un polo di sostegno alla didattica, rappresenta più in generale uno spazio di riflessione e ulteriore congiunzione tra scuola e famiglia, partecipando e sollecitando percorsi di ri-orientamento, di valutazione, ma anche di ricerca e sviluppo di maggiore o diversa motivazione di alcuni studenti incontrati.

Collegamenti esterni

BaseCamp - Presidi Educativi Territoriali

Pacchetto scuola

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Ente titolare: Regione Toscana

Luogo: Toscana

Attività/intervento

PEZ_LOGO

La regione Toscana è da sempre attenta a supportare e garantire il diritto allo studio inteso come elemento di sviluppo della persona e dell’intera comunità, allo scopo finanzia da anni benefici economici a favore delle ragazze e dei ragazzi appartenenti alle famiglie più svantaggiate. Nell’ambito del diritto allo studio scolastico si colloca il Pacchetto scuola, strumento economico destinato alle studentesse e agli studenti iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado della Toscana, finalizzato a sostenere le spese necessarie per la frequenza scolastica e all’acquisto di libri scolastici, materiale didattico di vario tipo e servizi scolastici.

La Regione, con propri indirizzi, stabilisce annualmente i criteri, i requisiti di accesso e le risorse a disposizione per il finanziamento dell’intervento Pacchetto scuola. Sulla base dello schema approvato con decreto regionale, i Comuni, enti competenti nella gestione dell’intervento, approvano appositi bandi. I cittadini inoltrano l’istanza di beneficio ai Comuni di residenza, i quali trasmettono, tramite applicativo web regionale, le domande risultate idonee a seguito di istruttoria comunale. La Regione ripartisce le risorse in maniera proporzionale alle domande pervenute dai Comuni, i quali provvedono all’erogazione del beneficio agli aventi diritto. La durata dell’iniziativa corrisponde all’arco temporale dell’anno scolastico.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Diminuzione della dispersione scolastica, incremento della pari opportunità di accesso all’istruzione scolastica rimuovendo ostacoli di ordine economico, sociale e culturale.

Solo due passi

Solo due passi - Spettacolo teatrale

Ente titolare: CBM Italia ETS

Luogo: Milano – Lombardia

Attività / Intervento

Solo due passi - Spettacolo teatrale

“Solo due passi” è lo spettacolo teatrale di CBM, rivolto a bambini e bambine tra i 6 e i 10 anni, per raccontare loro come e quanto la diversità possa diventare occasione di incontro, di scoperte e, perché no, a volte anche di amicizia. Con questo spettacolo CBM vuole far conoscere, con un linguaggio capace di suscitare l’attenzione e l’entusiasmo di bambini e bambine, i temi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sensibilizzandoli su argomenti attuali come l’inclusione, la partecipazione alla vita sociale, lo sviluppo di abilità e talenti in base alle proprie potenzialità.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Lo spettacolo teatrale è un’iniziativa pilota che può realizzarsi in contesti diversi nelle scuole, nelle biblioteche, nei centri rivolti all’infanzia, nei teatri, all’interno di festival e manifestazioni dedicate ai temi della diversità.

Perché questa esperienza è interessante?

Diffondere una cultura dell’inclusione e sensibilizzare le nuove generazioni sui temi dell’inclusione, dei diritti delle persone con disabilità, della cittadinanza attiva, dello sviluppo di abilità e talenti in base alle proprie potenzialità, contribuisce alla costruzione di una società e di un mondo inclusivo in cui è possibile garantire la convivenza pacifica di tutte le forme diversità.