TuttiaScuola

Ente titolare: Fondazione Somaschi – Comune di Milano

Luogo: Milano – Lombardia

Progetto

Il Progetto “TuttiaScuola” è la risposta di Milano al Progetto Nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambin* rom, sinti e caminanti, è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali” e svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Salute e l’Istituto degli Innocenti. Gli Obiettivi principali del Progetto sono il:

  • Miglioramento dell’inclusione scolastica e del successo formativo dei minori RSC
  • Contrasto alla dispersione scolastica dei minori RSC
  • Miglioramento dell’accesso ai servizi socio-sanitari dei minori RSC e delle loro famiglie
  • Consolidamento di una governance multisettoriale e multilivello territoriale sostenibile
  • Creazione di una rete di collaborazione tra le città che aderiscono al progetto

Il progetto prevede un lavoro centrato principalmente su tre ambiti: la rete locale dei servizi, la scuola e i contesti abitativi. Nella città di Milano il progetto è stato rinnovato per la seconda biennalità (2021-23) coinvolgendo 4 Istituti Primari: Ist. Cadorna e C. Marcello (zona 7), Ist. Alda Merini (zona 8), Ist.Arcadia (zona 5) per un totale di 24 classi, le azioni sono rivolte a tutti i bambini* delle classi coinvolte e ai loro insegnanti per quanto riguarda la formazione sulle metodologie del cooperative learning e la realizzazione di attività laboratoriali. Le famiglie vengono seguite attraverso azioni di sostegno e di accompagnamento ai servizi sociali e sanitari, alla scuola e al territorio e vengono proposti dal progetto ai bimb* rsc, ai fratelli e sorelle degli stess* e al nucleo familiare rispetto agli obiettivi sopra descritti.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il progetto ha provato e sta provando a rispondere ai bisogni che emergevano e che emergono con uno sguardo, un’attenzione e una metodologia che incontra le differenze di ciascun territorio, di ciascuna scuola, ciascuna rete, ciascuna famiglia, ciascuna classe, ciascun bambino e bambina. Consapevoli che i contesti cambiano, che le risposte non possono e non devono essere standardizzate è sempre necessario aprire una costante linea di co-progettazione che diventa il canale per riorganizzare le diverse azioni in risposta alla crescente complessità della domanda, contribuendo a garantire l’effettività dei diritti sociali. In gioco c’è un orientamento complessivo, una visione di sistema, in cui si sostiene che la costruzione del futuro debba rimessa alla capacità delle persone di costruire una storia comune.

Perché questa esperienza è interessante?

Si tratta di generare nuovi legami e di investire sul ruolo di un capitale sociale che valorizzi le differenze anziché esasperarle. È un lavoro di costante e continua ricalibratura che viene sostenuto dalla piena convinzione che la costruzione, la realizzazione, il monitoraggio e la valutazione delle azioni deve essere collettiva per permettere a tutti quei processi virtuosi di rimanere nel tempo, di consolidarsi, di esprimersi al meglio. Solo se la rete territoriale, i servizi, le istituzioni, le equipe riescono a costruire INSIEME i diritti sociali potranno veramente essere visti nella loro peculiarità.

WONDER – Stop all’esclusione di bambini e bambine con patologie autoimmuni, invalidanti e croniche

Ente titolare: EDI Onlus – Educazione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Luogo: Milano, Monza, Roma, Napoli e Palermo

Progetto

Il progetto pilota WONDER, realizzato grazie al contributo della Fondazione Unicredit, coinvolge insegnanti, ragazzi e ragazze, genitori di 5 istituti comprensivi in un percorso che ha l’obiettivo di prevenire e contrastare l’esclusione di bambini e bambine con patologie AIC (autoimmuni, invalidanti e croniche) come l’asma, diabete, tiroidite, ecc. dalle normali attività educative e ludico-ricreative all’interno e al di fuori della scuola.

OBIETTIVO: Aumentare la capacità delle agenzie educative di includere bambini e bambine con bisogni speciali specifici, che non hanno bisogno dell’insegnante di sostegno o dell’assistente alla persona, che possono partecipare proficuamente alle attività di gruppo, ma necessitano di particolari conoscenze, competenze e accortezze per interventi spesso semplici e quotidiani, a volte in funzione salvavita.

DESCRIZIONE: Il progetto Wonder intende promuovere una campagna di sensibilizzazione ideata dalle scuole e rivolta al mondo dell’educazione e dello sport per far conoscere i bisogni derivanti dal convivere con malattie invalidanti e, al contempo, offrire informazioni sulle possibilità di gestione di tali patologie, che non debbono essere ragione per l’esclusione dei minori da attività educative, sportive e ludiche.

ATTIVITA’ PREVISTE: • Un corso di formazione rivolto ad insegnanti e educatori tenuto da esperti del settore, medici e associazioni di famigliari. • Laboratori WONDER rivolti a bambini e bambine della scuola primaria. • Un convegno finale sarà l’occasione per celebrare il lavoro del progetto, condividere le buone prassi attivate nei diversi contesti coinvolti nel progetto e in altri contesti in cui operano gli stakeholder coinvolti.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il progetto risponde a bisogni direttamente manifestati da genitori di bambini e bambine con patologie autoimmuni, croniche e invalidanti, che hanno trovato grande disagio e a volte sono state costrette a rinunciare a far partecipare i propri figli e le proprie figlie in attività sportive, educative o ad escursioni organizzate sia in ambito scolastico sia extra-scolastico.

Perché questa esperienza è interessante?

Wonder costituisce un progetto pilota perché “mira a favorire inclusione nel caso di patologie che non hanno caratteristiche tali da richiedere un intervento specifico come il sostegno, ma necessitano comunque di una competenza e regolamenti chiari per assicurare il diritto allo studio, al tempo libero, allo sport a tutti i minorenni e le minorenni. Forma insegnanti e educatori ma anche ragazzi e ragazze, per evolvere verso un futuro in cui le unicità di ciascuno siano accolte con serenità”.

NonUnoDiMeno

Progetto NonUnoDiMeno

Ente titolare: ANPE Lazio (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani) e USR Lazio (Ufficio Regionale Scolastico)

Luogo: Regione Lazio

Progetto

Progetto NonUnoDiMeno

Il Progetto, iniziato nell’ anno 2020 – 2021 in seguito al Protocollo d’intesa siglato tra ANPE Lazio e USR Lazio, è giunto alla 3° edizione e ha come finalità quella di realizzare significative proposte formative per le istituzioni scolastiche. Con tale progetto si intende promuovere sia la figura del pedagogista all’interno delle scuole sia la diffusione della Pedagogia quale approccio valido per la trattazione delle molteplici problematiche sociali. Nel corso delle precedenti edizioni sono state coinvolte nel progetto 75 istituzioni scolastiche, statali e paritarie di ogni ordine e grado, della Regione Lazio. La metodologia utilizzata riguarda il lavoro sinergico tra il Pedagogista socio ANPE e il Docente Referente dell’istituzione scolastica partecipante al fine di personalizzare il progetto sulle reali richieste dell’utenza per le seguenti attività rivolte alla comunità educante: supporto pedagogico, corsi d’aggiornamento; realizzazione di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Le azioni intraprese, tenuto conto dell’emergenza pandemica, si realizzano sia online sia in presenza permettendo il coinvolgimento dei soci ANPE provenienti da ogni sede regionale italiana e creando così un virtuoso scambio di informazioni e di buone pratiche pedagogiche-didattiche.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il successo del progetto è riconducibile all’interesse delle istituzioni scolastiche verso la figura del Pedagogista, professionista capace di dare il suo contributo per trattare le problematiche educative-didattiche che, nel corso dell’emergenza pandemica, hanno avuto un notevole peso sull’apprendimento. Anche la scelta di attuare il progetto in modalità online è un ulteriore elemento di successo del progetto stesso.

Perché questa esperienza è interessante?

Perché permette alle istituzioni scolastiche di avvalersi del Pedagogista ricucendo, sulle proprie esigenze, un progetto che persegue finalità comuni.

Co-progettazione sperimentazione CARE LEAVERS e Servizio ARIA/Spazi ReAli

UN SOGNO CHIAMATO AUTONOMIA

Ente titolare: Comune di Torino

Luogo: Torino – Piemonte

Progetto

All’interno della Sperimentazione Nazionale CARE LEAVERS, il Comune di Torino ha avviato fin dall’inizio una esplorazione e successiva collaborazione con i Servizi della Città rivolti ai giovani, nella convinzione di diffondere le linee metodologiche della progettazione, contaminare e accrescere un know-how reciproco. È nata una efficiente co-progettazione con il Servizio ARIA/Spazi ReAli, polo di accoglienza per giovani e sede dello Sportello per Neomaggiorenni gestito dall’Associazione AGEVOLANDO. L’innesto del progetto Aria nell’ambito del Piano Inclusione cittadino ha inteso rafforzare e consolidare le azioni di accoglienza e ascolto, configurandosi come uno snodo di riferimento e sostegno dedicato a ragazz* con età compresa tra i 14 e i 21 anni, promuovendo metodologie per lo sviluppo dell’autodeterminazione e del protagonismo, l’auto mutuo aiuto, la peer education, lo sviluppo della consapevolezza di sé e dell’autostima, con l’ausilio di counselor e psicolog*. La co-progettazione è frutto della professionalità di soggetti afferenti al mondo istituzionale e del Terzo Settore, promotore quest’ultimo di una rete capillare di iniziative ed esperienze in più ambiti (dimensione abitativa/formazione-lavoro/benessere). Sulla base dei bisogni rilevati si sono messi a punto eventi in-formativi che hanno coinvolto i giovani nella loro complessità (care leavers provenienti dai Servizi dei Distretti Sociali, fruitori dello spazio di ascolto degli sportelli, ecc.), la cui programmazione è stata recepita e formalizzata con atti amministrativi locali e la cui durata è via via parametrata rispetto la rendicontazione ministeriale della Sperimentazione. Allo stesso modo si è consolidata la collaborazione con la Associazione Wonderlust Teatro, esperienza emozionale e terapeutica, fondamentale nel processo di costruzione in divenire della personalità del singolo e nella costituzione del gruppo.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Fattori di successo: forte spinta ad un processo culturale trasformativo e di affrancamento degli operatori sociali delle Aree Minori della Divisione Assistenza; apporto di linee metodologiche di intervento innovative (vedi figura del tutor) e finanziamenti per esperienze stra-ordinarie (vedi partecipazione di 6 giovani al Viaggio della Memoria); costruzione di un approccio olistico e paritario con il/la giovane, il cui protagonismo è il fulcro della progettazione.

Difficoltà incontrate: tempi burocratici e rigidità organizzative.

Perché questa esperienza è interessante?

Per le radicali trasformazioni che apporta nell’approccio alla persona , in un rapporto di vicinanza e ascolto a 360 gradi; per le interrelazioni tra Servizi; per le importanti esperienze presentate da soggetti esterni , oltre al dialogo e al processo di valutazione costante nella rete; per uscire dall’autoreferenzialità dell’Assistenza; per agevolare la consapevolezza dei giovani e allenarli ad affrontare la fluidità della società odierna, aiutandoli a diventare cittadini responsabili e informati.