Legami per promuovere e prevenire

Ente titolare: L’Orsa Maggiore, cooperativa sociale

Luogo: Napoli – Campania (N1-N10 – Napoli e N15 – Marano Quarto)

Modello di intervento

Connettere nella mente e nella operatività l’attenzione ai bambini/figli e l’attenzione agli adulti/genitori è complesso. Il modello di intervento, trasversale ai servizi ed ai progetti di Orsa Maggiore è segnato da un processo articolato, orientato a costruire con/per le bambine ed i bambini un ambiente sufficientemente buono, nelle attività e a casa, frutto di una cooperazione con loro e con i genitori/adulti che se ne prendono cura.

Il modello è centrato sullo sguardo attento non solo ai bambini, ma alle relazioni tra figli e genitori in qualsiasi contesto (educativa territoriale e domiciliare, interventi contro la dispersione scolastica, gruppi, consulenze, laboratori) con l’obiettivo di promuovere le risorse personali e familiari e individuare precocemente le vulnerabilità, così da sostenere le potenzialità e prevenire i rischi di mal-trattamento. L’idea di fondo è che l’attività educativa non può prescindere da un’attenzione e cura dei legami. L’incontro – al di là delle finalità specifiche dei servizi/progetti – è l’inizio di un percorso di cui non sempre si conosce inizialmente la meta, ma si caratterizza per una relazione, segnata dall’ascolto, dal riconoscere i desideri, i talenti e anche i problemi, dalla definizione di obiettivi possibili e strategie da adottare per un cambiamento; soprattutto è l’inizio di un legame. L’incontro, la relazione, la sintonia fanno emergere la resilienza e permettono di sviluppare un diverso sguardo sui sé, sugli altri, sui problemi. Il lavoro parallelo, individuale, familiare o di gruppo, con figli e con i genitori e le intersezioni consentono l’affermazione di risorse, piaceri, criticità. Sono valorizzati i momenti condivisi tra genitori e figli, in cui promuovere ascolto, sicurezza, accoglienza, condivisione, ritrovando il piacere dell’essenziale. I risultati sono la  riduzione delle diffidenze dei genitori, la maggiore disponibilità a mettersi in gioco, la fiducia dei figli nelle possibilità di relazioni responsive, la co-costruzione di un contesto più sicuro.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Fattori di successo: intreccio tra spazi personali e di gruppo, co-progettazione personalizzata/familiare, équipe e di rete.

Difficoltà incontrate: diffidenze reciproche tra genitori ed operatori, problemi personali dei genitori che li rendono talvolta poco disponibili alla cooperazione, situazioni più gravi di malessere dei bambini connessi alle condotte genitoriali, che possono sollevare un conflitto anche deontologico nella rete tra la necessaria protezione e l’alleanza insufficiente/assente con i genitori.

Perché questa esperienza è interessante?

Per la possibilità-trasversalmente alle opportunità attivate con diversi committenti – di offrire nel territorio un’accoglienza attenta al buon trattamento di bambini/e e di costruire sinergie che permettono di integrare le diverse dimensioni personali, familiari, di gruppo, comunitarie, con una vision che permette di costruire connessioni tra iniziative parziali; la crescita di una comunità educante che condivide l’idea che per far stare bene i bambini bisogna occuparsi dei genitori.