Sono inclusivo – Ambassadors

Sono inclusivo - Ambassadors

Ente titolare: CBM Italia ETS

Luogo: Milano – Lombardia

Progetto

Sono inclusivo - Ambassadors

Il progetto, alla sua seconda edizione, è promosso da CBM Italia insieme all’associazione SON- Speranza Oltre Noi, Fondazione Casa della Carità e Associazione Sanga Basket. L’obiettivo è quello di fornire a studenti e studentesse conoscenze e competenze sui diritti umani, con particolare riferimento alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, promuovendo la costruzione di una società inclusiva in cui le persone con disabilità possano godere dei loro diritti ed esprimere a pieno il loro potenziale. Sotto la guida di un esperto, l’iniziativa accompagna studenti e studentesse nella realizzazione di un podcast che racconti il mondo della disabilità attraverso la loro voce indagando gli ambiti dell’inclusione, del linguaggio, della partecipazione e dell’accessibilità.

Come una nuova generazione di ambasciatori, ragazzi e ragazze diventano promotori dei diritti delle persone con disabilità, attivandosi in prima persona per creare occasioni di riflessione e confronto su pratiche inclusive e aumentare la capacità di integrazione della comunità di appartenenza.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Studenti e studentesse hanno acquisito competenze e conoscenze per promuovere i diritti delle persone con disabilità attraverso incontri formativi e laboratori esperienziali sulle tematiche di interesse: il framework dei diritti umani, con particolare riferimento ai diritti delle persone con disabilità, il linguaggio e la comunicazione utilizzate nell’ambito della disabilità (disability language), le varie rappresentazioni della disabilità.

Perché questa esperienza è interessante?

Il percorso ha accompagnato studenti e studentesse nella realizzazione del podcast “Punti di vista” per raccontare la disabilità e indagare gli ambiti dell’inclusione, del linguaggio, della partecipazione e dell’accessibilità, sensibilizzando attraverso la propria voce l’opinione pubblica sui diritti delle persone con disabilità e a promuovendo una cultura dell’inclusione.

Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità

Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità

Ente titolare: CBM Italia ETS

Luogo: Milano – Lombardia

Progetto

Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità

“Cambiamo sguardo” è un progetto didattico gratuito rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, per conoscere e fare esperienza dei diritti delle persone con disabilità e diffondere la cultura dell’inclusione. Il progetto può essere utilizzato per l’insegnamento dell’educazione civica e per applicare strumenti teorici e pratici a tutte le discipline. Si tratta di un percorso in 4 moduli composto da una formazione online e un kit operativo da utilizzare in classe ed è rivolto a insegnanti curricolari e per il sostegno, educatori, educatrici, assistenti alla comunicazione, dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado, studenti e studentesse dai 3 ai 18 anni e tutte le persone interessate a questi temi. L’adesione al progetto è possibile durante tutto l’anno scolastico.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il progetto risponde alla necessità di sviluppare conoscenze e competenze sui temi dei diritti delle persone con disabilità attraverso un percorso che affronta il linguaggio inclusivo, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, l’Agenda 2030 e la didattica inclusiva. Materiali e risorse digitali sono accessibili, di facile utilizzo, flessibili e adattabili alle diverse esigenze di tempo e impegno.

Perché questa esperienza è interessante?

Il progetto “Cambiamo sguardo” mette a disposizione risorse e strumenti per: – comprendere la realtà di oltre 1 miliardo di persone e conoscere la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità; – contrastare stereotipi, luoghi comuni, riflettendo sul linguaggio e parlando di disabilità con naturalezza e senza tabù; – informare per una partecipazione attiva, responsabile e consapevole, rimuovendo gli ostacoli culturali e comportamentali che generano discriminazione.

TuttiaScuola

Ente titolare: Fondazione Somaschi – Comune di Milano

Luogo: Milano – Lombardia

Progetto

Il Progetto “TuttiaScuola” è la risposta di Milano al Progetto Nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambin* rom, sinti e caminanti, è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali” e svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Salute e l’Istituto degli Innocenti. Gli Obiettivi principali del Progetto sono il:

  • Miglioramento dell’inclusione scolastica e del successo formativo dei minori RSC
  • Contrasto alla dispersione scolastica dei minori RSC
  • Miglioramento dell’accesso ai servizi socio-sanitari dei minori RSC e delle loro famiglie
  • Consolidamento di una governance multisettoriale e multilivello territoriale sostenibile
  • Creazione di una rete di collaborazione tra le città che aderiscono al progetto

Il progetto prevede un lavoro centrato principalmente su tre ambiti: la rete locale dei servizi, la scuola e i contesti abitativi. Nella città di Milano il progetto è stato rinnovato per la seconda biennalità (2021-23) coinvolgendo 4 Istituti Primari: Ist. Cadorna e C. Marcello (zona 7), Ist. Alda Merini (zona 8), Ist.Arcadia (zona 5) per un totale di 24 classi, le azioni sono rivolte a tutti i bambini* delle classi coinvolte e ai loro insegnanti per quanto riguarda la formazione sulle metodologie del cooperative learning e la realizzazione di attività laboratoriali. Le famiglie vengono seguite attraverso azioni di sostegno e di accompagnamento ai servizi sociali e sanitari, alla scuola e al territorio e vengono proposti dal progetto ai bimb* rsc, ai fratelli e sorelle degli stess* e al nucleo familiare rispetto agli obiettivi sopra descritti.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Il progetto ha provato e sta provando a rispondere ai bisogni che emergevano e che emergono con uno sguardo, un’attenzione e una metodologia che incontra le differenze di ciascun territorio, di ciascuna scuola, ciascuna rete, ciascuna famiglia, ciascuna classe, ciascun bambino e bambina. Consapevoli che i contesti cambiano, che le risposte non possono e non devono essere standardizzate è sempre necessario aprire una costante linea di co-progettazione che diventa il canale per riorganizzare le diverse azioni in risposta alla crescente complessità della domanda, contribuendo a garantire l’effettività dei diritti sociali. In gioco c’è un orientamento complessivo, una visione di sistema, in cui si sostiene che la costruzione del futuro debba rimessa alla capacità delle persone di costruire una storia comune.

Perché questa esperienza è interessante?

Si tratta di generare nuovi legami e di investire sul ruolo di un capitale sociale che valorizzi le differenze anziché esasperarle. È un lavoro di costante e continua ricalibratura che viene sostenuto dalla piena convinzione che la costruzione, la realizzazione, il monitoraggio e la valutazione delle azioni deve essere collettiva per permettere a tutti quei processi virtuosi di rimanere nel tempo, di consolidarsi, di esprimersi al meglio. Solo se la rete territoriale, i servizi, le istituzioni, le equipe riescono a costruire INSIEME i diritti sociali potranno veramente essere visti nella loro peculiarità.