Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Ente titolare: PROGES soc. coop.va sociale soggetto capofila

con Consorzio Fantasia soc coop arl e Seneca Impresa sociale e 9 Comuni dell’Appennino parmense (Bedonia, Borgo Val di Taro, Corniglio, Fornovo Taro Lesignano de’ Bagni, Medesano, Neviano degli Arduini, Tizzano Val Parma, Varano de’ Melegari.)

Luogo: Comuni montani e pedemontani del Distretto Sud Est e del Distretto Valli Taro e Ceno (PARMA) – Emilia Romagna

Sperimentazione

Essere all’altezza: il modello dei Nidi Hub e di montagna

Sperimentazione attiva dal luglio 2022 nell’ambito del Bando “Comincio da Zero” di Impresa Sociale CON I BAMBINI che ha finanziato il progetto “Essere all’altezza” per la durata di 36 mesi. Il progetto prevede l’avvio di azioni di innovazione sociale sui territori pedemontani e montani dei Distretti Sud Est e Valli taro e Ceno (ritenute aree interne fragili e con uno “svantaggio” legato alla conformazione del territorio e alla scarsità di servizi presenti), che vedano nei Nidi di infanzia presenti (9 nidi e micronidi aperti ai sensi della L. Reg. N° 1/2000 e 19/2016), la capacità di trasformare la propria azione di inclusione e partecipazione per le famiglie e il territorio.

È infatti sempre più evidente che oggi i servizi per l’infanzia necessitino di agire una cultura che vada oltre l’offrire uno spazio educativo di qualità per i più piccoli, con l’intento di attivare invece una vera e propria presa in carico olistica della famiglia, anche attraverso le sollecitazioni e le opportunità formali e informali che derivano dai territori e dalle comunità. Serve passare da una pedagogia per la prima infanzia ad una pedagogia della famiglia. Le azioni principali prevedono di attivare i servizi per 365 giorni all’anno superando la frammentazione con il tempo estivo; aumentare l’offerta quotidiana e settimanale con spazi di prolungamento orario; attivare azioni di home visiting e sostegno formativo alla genitorialità; infrastrutturare l’équipe educativa con nuove figure in grado di dialogare e prendere in carico le famiglie (case manager) e il territorio (community manager) restituendo al servizio un’originaria funzione sociale di promozione, inclusione e implementazione delle risorse e delle competenze. Gli obiettivi sono quindi legati alla coesione sociale, alla condivisione di luoghi e spazi, fino alla co-produzione dei servizi. Il progetto si prefigge anche di individuare un “Manifesto dei Nidi di montagna” e dei patti sociali/accordi di comunità.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

Fattori di successo: introduzione della figura di case management in area educativa quale regista di azioni socio-educative e di dialogo; presenza di servizi educativi 0/3 anni in tutti i 9 comuni. Fattori ostacolanti: frammentazione del territorio, territorio montano e molto vasto, scarsa formazione delle équipe di educatori alla funzione sociale del servizio.

Perché questa esperienza è interessante?

La sperimentazione nasce da un precedente progetto di contrasto alle povertà educative già messo in atto da Proges con altri partner, dove si è costruita la funzione di case management in area educativa e dove la presa in carico dei nuclei famigliari vedeva una stretta collaborazione interistituzionale. In questo nuovo progetto il fattore d’interesse è rappresentato dalla “vision” politica che potrebbe emergere rispetto ai Servizi educativi, grazie ad azioni di ascolto e sostegno reale delle famiglie.

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