Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale e a contrasto del fenomeno del ritiro sociale di preadolescenti ed adolescenti

Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale

Ente titolare: PROGES soc. coop.va sociale in ATI con Consorzio Solidarietà Sociale

Luogo: Parma – Emilia Romagna

Sperimentazione

Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale

Soggetti attuatori in co-progettazione Comune di Parma, S.O. Genitorialità (Settore Sociale) in collaborazione con S.O. Servizi per la scuola (Settore Servizi educativi)

Sperimentazione attiva dall’autunno 2021 nell’ambito di una co-progettazione tra Comune di Parma e Terzo Settore, finalizzata all’attivazione di percorsi di presa in carico integrata e multi-disciplinare di minori a rischio dispersione, in obbligo scolastico, e con tendenza al ritiro sociale. Sono state introdotte 4 figure di sistema (afferenti a cooperative sociali) quali facilitatori della coralità d’intervento; il facilitatore è la figura che accompagna il processo e le equipe integrate tese alla costruzione di risposte di sistema multi-disciplinari; ha dunque una funzione di collaborazione e manutenzione delle reti collaborative, di lettura dei bisogni e di progettazione. Data una mappatura di segnalazioni filtrate dal Settore Educativo del Comune, il facilitatore ha mandato di:

  • sviluppare l’approfondimento conoscitivo delle situazioni individuate, in modo sistemico e comprensivo dei diversi campi di esperienza, ambienti/sistemi di vita, con attenzione sia agli elementi di rischio che alle risorse/leve (approccio ecologico che esita in una comprensione ecologica);
  • attivare e sostenere la formazione e il funzionamento di equipe integrate multiprofessionali orientate alla strutturazione e condivisione di un progetto di supporto personalizzato e flessibile;
  • promuovere e rafforzare il carattere di corresponsabilità dentro l’equipe integrata;
  • presidiare il monitoraggio delle progettazioni attivate sempre in ottica multidisciplinare e partecipata.

Nel biennio i focus di lavoro sono stati: ri-orientamento/transizione scolastica, conclusione del percorso scolastico, aggancio ad esperienze- contesti extrascolastici, sostegno al ‘sistema’ famiglia, integrazione e armonizzazione tra i vari soggetti e interventi. Un altro elemento emerso con ricorsività è stata la necessità di attivare educatori al domicilio per un lavoro di forte prossimità alle situazioni. È in atto la valutazione degli esiti per conoscere l’impatto sia sul sistema che sulle circa 30 situazioni.

Fattori di successo e difficoltà incontrate

+ Raccordo con Il Tavolo Regionale e le Linee guida ER sul ritiro sociale

+ Stretto affiancamento al lavoro sostenuto dal Settore Educativo del Comune

– Il tratto del ritiro sociale è secondario rispetto a bisogni che de-perimetrano sull’area del servizio sociale, con situazioni famigliari fragili che presentano criticità cronicizzate che determinano una irregolarità di esiti e tenuta.

– Necessità di una maggiore chiarezza nell’ingaggio e nel ruolo nella rete socio-sanitaria

Perché questa esperienza è interessante?

Perché è una sperimentazione che:

  • aggancia un’area di bisogno oggi oggetto di approfondimento, il ritiro sociale
  • slancia e agisce un modello di lavoro integrato socio-sanitario (equipe multidisciplinari)
  • esprime la scelta dell’Ente Pubblico di dotarsi di figure di facilitazione del sistema di presa in carico delle situazioni
  • è dotato di un percorso di valutazione d’impatto
  • è un esempio di co-progettazione Ente Pubblico-terzo settore
Azioni di contrasto alla povertà minorile, educativa, relazionale