Ente titolare: YOUNGLE Italia Network
Luogo: Siena, Livorno, Arezzo, Napoli, Perugia, Savona, Piacenza, Torino, Novara, Aosta, Lodi, Cremona, Trento, Verona, Udine, Rieti, Bari
Progetto

Il progetto nazionale “Youngle – Social Net Skills”, basato sulla peer education, nasce nel 2011 grazie a un finanziamento del Ministero della Salute (nello specifico del Centro per la prevenzione e il Controllo delle Malattie, CCM). Si tratta del primo servizio ad accesso pubblico (nazionale) di ascolto attraverso il web, rivolto a giovani e gestito da giovani con il supporto di psicologi, educatori, assistenti sociali ed esperti di comunicazione. Youngle – il termine deriva dalla fusione dei due termini “Young” (giovane) e “Jungle” (giungla) – è un network nazionale attualmente presente in 12 regioni con 16 centri. Ogni realtà ha una propria attività social gestita da una redazione, composta da almeno dieci peer che conducono una chat aperta due volte la settimana. I peer sono affiancati online e onsite da uno o due operatori (psicologi, assistenti sociali o educatori esperti in temi quali peer education, utilizzo delle e-technology, sostegno in remoto) a seconda del volume di conversazioni sviluppato e delle risorse disponibili da parte dell’ente erogatore del servizio. Il servizio è gratuito e facilmente utilizzabile: è sufficiente scaricare la app “Youngle”, proprietaria del network, per chattare con i peer online o poter scrivere un messaggio al quale i peer risponderanno quando saranno connessi. Le conversazioni avvengono in modalità totalmente anonima all’interno della app. Non sono richiesti dati sensibili per accedervi e tutte le funzionalità e le modalità di accesso e funzionamento dell’applicazione sono state validate dal Garante della Privacy della Regione Emilia-Romagna (partner storico del progetto), in conformità con l’attuale legge sulla privacy e il diritto alla protezione dei dati dei minori che accedono al web. Il progetto è collegato con i servizi territoriali rivolti ad adolescenti e giovani (servizi di prevenzione, altri progetti di peer education, servizi per le dipendenze, servizi sociosanitari, ecc.).
Fattori di successo e difficoltà incontrate
I fattori di successo sono i seguenti: l’efficacia nella relazione di consulenza; la facilità e la semplicità di utilizzo; il linguaggio utilizzato, tipico di uno scambio tra pari; infine, i canali e piattaforme di diffusione.
Le principali difficoltà riguardano invece il reperimento di finanziamenti locali e nazionali e la comunicazione efficace sul web e sui territori.
Perché questa esperienza è interessante?
Dai 5 centri iniziali (10 anni fa), oggi il network è composto da 16 strutture presenti in 12 regioni, con altre e numerose realtà in ingresso. Tra i fattori più interessanti sottolineiamo l’efficacia e l’immediatezza della consulenza on line, il linguaggio peer to peer utilizzato, i costi minimi di un intervento capillare di prevenzione sul disagio giovanile e l’ assenza di giudizio nella relazione in chat.
Approfondimenti
