Ente titolare: EDI Onlus – Educazione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza scs
Luogo: Roma – Lazio
Progetto

Da 3 anni, giochiamo nell’istituto penale minorile di Casal del Marmo.
Con l’attività fisica si riduce la tendenza a perdere il controllo, l’instabilità emotiva, ansia e malattie fisiche. Grazie allo sport si veicolano valori quali lealtà, solidarietà, osservanza delle regole, socializzazione, sostegno reciproco ai compagni, rispetto dell’avversario, dell’arbitro e del risultato. Attraverso il gioco di squadra, si migliora la qualità della vita negli istituti di restrizione, favorendo le possibilità di reinserimento sociale dei detenuti, soprattutto con i giovani. Tutto ciò sembra scontato, ma il fatto di praticare sport all’interno degli istituti di pena non è così comune, non è stabilmente finanziato a livello nazionale, non succede sempre, come invece dovrebbe.
Il percorso promosso da EDI prevede: ATTIVITA’ SPORTIVA DI RUGBY DENTRO IL CARCERE insieme a LABORATORI DI GIOCO DI SQUADRA. A fianco agli allenamenti vengono proposti incontri di riflessione sul gioco condotti con metodologie attive e partecipative, basandosi sui principi della pedagogia dei diritti. Si tratta di momenti utili a ri-conoscere sé stessi, i propri limiti e le proprie potenzialità, in maniera seria e al contempo divertente, garantendo efficacia al lavoro di empowerment e favorendo l’emergere di aspetti psicosociali che possono portare ciascun partecipante ad imparare dal gruppo, mettendosi realmente in gioco. L’obiettivo del progetto è di offrire occasioni di crescita personale, favorire il benessere psicologico e sociale aumentando l’autostima, la capacità di socializzazione, l’autocontrollo e la consapevolezza al fine di rafforzare le competenze di cittadinanza.
Fattori di successo e difficoltà incontrate
Lo sport e il gioco sono pratiche in grado di coinvolgere tutti, indipendentemente dall’origine culturale e dal background sociale; pertanto i Laboratori di Gioco di Squadra sono in grado di attivare partecipanti italiani e stranieri (in campo siamo tutti uguali e tutti diversi), sviluppando un discorso formativo, di supporto psicosociale e di empowerment in cui la diversità non è ostacolo, bensì fattore di apprendimento. A volte mancano le parole: ma il viso dei partecipanti parla.
Perché questa esperienza è interessante?
Inserito in un’ottica di one-health-approach, il progetto Rugby Libera Tutti promuove la salute tra i ragazzi dell’area penale, guardando al lato fisico, psichico ed educativo contemporaneamente, grazie alla costante collaborazione tra esperti del settore salute dell’ASL Roma 1, del settore educativo dell’istituto penale minorile, del settore sociale e di quello sportivo (EDI onlus e FIR).
Approfondimenti
